CHI SIAMO
Delegazione Universitaria Roma
LEGA NAVALE ITALIANA

La Delegazione Universitaria di Roma della Lega Navale Italiana opera dal 2016 ed è una struttura periferica della Lega Navale Italiana (www.leganavale.it).
La Lega Navale Italiana, fondata a La Spezia nel 1897, riunisce in Associazione cittadini che volontariamente operano per diffondere, in particolare tra i giovani, la conoscenza e l’amore per il mare,
la conoscenza dell’ambiente marino e l’utilizzo del mare come strumento didattico e di formazione per la persona, sostenendo le attività nautiche e sviluppando idonee iniziative culturali, sportive, ambientalistiche e naturalistiche.
Tutto ciò di concerto con le Amministrazioni pubbliche e le Federazioni sportive del CONI.
La L.N.I. è un Ente Pubblico preposto a servizi di pubblico interesse e opera sotto la vigilanza dei Ministeri della Difesa e delle Infrastrutture e Trasporti. Allo stesso tempo, è anche Associazione di
Protezione Ambientale.
La Delegazione Universitaria Roma Tor Vergata persegue gli scopi statutari e l’adempimento di servizi
di pubblico interesse.
Realizzazioni
Tra aprile e giugno 2018 il progetto VELA RARA che ha visto la partecipazione di ragazze e ragazzi afflitti da malattie rare ed è stato realizzato in collaborazione con la Fondazione Maurizio Fragiacomo di Milano, l’Istituto Superiore di Sanità – Centro Nazionale delle Malattie Rare, la Capitaneria di Porto di Roma, il Porto di Roma e Decathlon. Il progetto è raccontato nel libro Sport & Disturbi del Neurosviluppo a cura di Silvia Prati, Maria Rosa Fucci, Roberto Miletto (CambiaMenti, Alpes Editore, Roma 2021).
Dal 2016, nei mesi di aprile, maggio e ottobre, organizza i progetto “Cilento sVela”, ora “Il sapere del mare”, per ragazze e ragazzi delle scuole secondarie di primo e secondo grado di Roma in collaborazione con alcuni comuni del territorio cilentano, Legambiente e il Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano.
Nel 2019, è stata partner di un progetto su fondi UE del programma Erasmus+ per la condivisione di buone prassi sull’utilizzo del mare come strumento di recupero con focus particolare sull’autismo.
Nel 2021 e 2022, vista l’emergenza Covid-19, ha organizzato numerosi incontri nelle scuole secondarie di primo grado aventi a tema il mare e il suo mondo per far conoscere ai partecipanti nuove prospettive di sviluppo personale, sportivo e, perché no, professionale.
Nel 2023 è stata organizzatrice della manifestazione nazionale “Blue Tour”, un periplo lungo le coste del nostro Paese per la promozione della Blue Economy e dei territori costieri.
Il sapere del mare
Dal mare si può imparare moltissimo.
Il mare racchiude più sapere di qualsiasi altra cosa sulla terra, se sei capace di farlo parlare.
Come si può capire qualcosa della vita, e capire a fondo se stessi, se non lo si è imparato dal mare?
Sì, il mare può insegnarti molto. Può renderti saggio, se è questo che vuoi.
Può insegnarti a vivere.
(Pär Fabian Lagerkvist, Pellegrino sul mare, 1962)

Perchè il mare
Non si può navigare senza sottoporsi a una disciplina e a una ritualità, inizialmente forse difficili da comprendere, legate alla sicurezza dell’equipaggio e dell’imbarcazione e indispensabili per raggiungere la meta applicando le strategie più opportune per affrontare i venti che soffiano sul mare, così come nella vita, siano essi favorevoli o contrari.
Ogni palestra ha però bisogno di specifici attrezzi: la barca è, dunque, il mezzo per il fine, è lo spazio all’interno del quale si compie una magia, in cui il tempo al quale siamo abituati, quello terrestre, si espande e, anche se apparentemente sembra scorrere più lento, produce in realtà, forse causa l’inesorabile moto della navigazione, un’accelerazione delle dinamiche di interazione tra i membri dell’equipaggio e un aumento delle percezioni sensoriali ed emozionali.
Grazie al mare ogni aspetto della vita, anche il più ripetitivo o meno considerato, assume una nuova luce. Prendere il mare significa sperimentare emozioni nuove: il piacere della navigazione, il contatto fisico con elementi, le onde, il vento, il cielo, il contatto e il rapporto con gli altri membri dell’equipaggio nello spazio ristretto e “angusto” dell’imbarcazione: si lasciano gli spazi chiusi, i rapporti virtuali e si vive un’avventura reale che mette a prova le capacità di ognuno e risveglia curiosità e sensi.
La barca o, meglio, il mare ci cambia.
Si impara a essere membri attivi di una squadra – importante soprattutto per quei portatori di fragilità che faticano a sentirsi parte di un tutto – e si ritrova, per prima cosa, il gusto di stare insieme fisicamente, la capacità di interagire in maniera costruttiva e con i giusti tempi, anticipando a volte le
richieste dell’altro.
Consapevoli di come il seguire le regole non sia una costrizione ma il mezzo che ci permette di trovare e seguire la propria rotta e raggiungere le mete prefissate, affinando le competenze e le capacità personali.
Il sapere del mare
Dal mare si può imparare moltissimo… da questa consapevolezza e convinzione deriva la nostra idea di percorso formativo dedicato all’universo mare.
Avvicinarlo e conoscerlo – nella sua più ampia accezione: ambientale, naturalistica, sportiva, culturale e umana – supporta e facilita la crescita caratteriale e personale.
Ragazze e ragazzi vivono oggi in contesti in continuo mutamento al pari di quanto accade quando si affronta una navigazione con le sue, pur se calcolate, condizioni numerose e variabili che, anche se a volte assai dure, occorre attraversare perché non sempre evitabili.
Così come navigare, vivere è sperimentare ogni giorno un affascinante equilibrio tra la voglia di fare e la necessità di fermarsi a considerare e analizzare i traguardi raggiunti per comprendere e valutare i mutamenti in divenire sì da essere in grado di agire e proseguire consapevolmente.
Il momento in cui si salpa, lasciando l’ormeggio e si inizia a percorrere la rotta prescelta, sarà sempre il miglior compromesso tra le caratteristiche orografiche del perimetro di navigazione scelto, le andature con cui procedere in funzione della direzione del vento e del relativo comfort a bordo, le condizioni meteo-marine che si incontreranno, il livello di efficienza e di manutenzione della barca e l’esperienza dell’equipaggio… un giusto equilibrio tra prudenza e audacia.